Descrizione
Descrizione
Artista: Tabacco Bruciato
Titolo: Arte povera o povera arte
Genere: Pop Italiano
Data di uscita: febbraio 2011
Casa discografica: Ultra Sound Records
Musicisti
Giorgio Cazzola: voce
Stefano Bertolotti: batteria
Francesco Murelli: basso
Alessandro Balladore: chitarra
Gianfranco Scala: chitarra slide
Paolo Canevari: chitarra
Lorenzo Bovo: hammond
Maribel Fracchia: cori
Tracce Musicali
- Lasciamo fare ai cantanti
- Happy Ho
- Twist dell’Informazione
- E lui cammina
- Ragazzi per mano
- Lui e Lei
- Coltivatori
- Va su in pedana
- Sexy Phone
- Vorrei un’ottobrata
‘Arte povera o povera arte? ‘ è il titolo del nuovo lavoro di Tabaccobruciato. Tabaccobruciato è il marchio musicale creato da Giorgio Cazzola, scrittore di canzoni dell’Oltrepò Pavese, con un passato da intrattenitore – autore di cabaret ed un presente da comunicatore della pubblica amministrazione.
Nel nuovo lavoro di Tabacco Bruciato (il nome è l’omaggio al colore delle chitarre storiche del blues elettrico, il tobacco sunburst) si possono ascoltare strumentisti di grande spessore. Artisti del pavese, della Lomellina, dell’Oltrepò, dell’alessandrino, zone musicalmente molto fertili. “ Gente di grossa personalità, che ha colorato come si deve i dieci pezzi di Arte povera o povera arte?, spiega Giorgio Cazzola”.
C’è Stefano Bertolotti alla batteria (ha collaborato con un’infinità di artisti texani). Ci sono tre chitarristi: l’onnipresente e versatile Alessandro Balladore, lo slide man Gianfranco Scala, leader della Chemako Band e Paolino Canevari, solista dei Mandolin Brothers. Alle tastiere, Lorenzo Bovo, hammondista di grande esperienza e sensibilità. Al basso il precisissimo Francesco Murelli.
Ai cori e alla voce femminile la soul singer Maribel Fracchia. Giorgio Cazzola, autore delle melodie e dei testi, canta e suona la chitarra ritmica. Arte Povera o Povera Arte, prodotto da Stefano Bertolotti e Giorgio Cazzola, è il lavoro numero due di Tabaccobruciato. Segue “Punto e basta”, cd di esordio del 2010.
Le canzoni spaziano dal rock iniziale di “Lasciamo fare ai cantanti”, al blues conclusivo di “Vorrei un’ottobrata”. Passando per il country (“Ragazzi per mano”), il rockabilly ( “Sexy phone”), e la ballad (“Lui e lei”).
I testi in alcuni casi sono ironici (“Twist dell’informazione”, “ Coltivatori”), in altri generazionali ( “E lui cammina” ), in altri fotografano personaggi e situazioni ( “Va su in pedana”, “Happy ho”).