Descrizione
Descrizione
Autore: Stefano Bagnoli
Titolo: Il mio amico Giampiero Prina
Edizione: luglio 2024
Genere: Libri
Supporto: cartaceo
Prefazione di Riccardo Fioravanti
Conosco Stefano da una quarantina d’anni, principalmente nelle vesti di grande batterista. Con il tempo ho avuto modo di conoscere la sua poliedricità, sia in campo musicale che sotto altri aspetti dell’arte e della creatività. Oltre alla batteria suona decisa mente bene anche il piano e il contrabbasso, ma in questi ultimi anni direi che è il talento letterario ad aver preso il sopravvento.
Ha sempre avuto una ottima capacità di scrittura, che forse contrasta un po’ con il suo essere riservato e piuttosto taciturno, ma probabilmente è proprio per questo che la parola scritta gli riesce così bene: io per esempio parlo troppo e scrivo troppo poco.
Ho già avuto modo di leggere le sue precedenti pubblicazioni, che parlano soprattutto di batteristi e altri grandi musicisti della storia del jazz, e devo dire che mi aveva stupito la sua capacità di narrazione unita a una verve umoristica che non è da tutti, ma è nel libro che avete tra le mani e che tra poco leggerete dove la sua vena creativa è letteralmente esplosa.
Si parla di Giampiero Prina, un nostro carissimo amico scomparso prematuramente e che è stato uno dei più grandi batteristi che l’Italia abbia mai avuto, ma si parla anche della Milano della nostra gioventù, una città che forse non c’è più ma che entrambi ricordiamo molto bene.
Ecco, Stefano è riuscito molto bene a cogliere gli aspetti di quella magnifica città e a farli rivivere ai lettori, sia quelli che c’erano che a quelli che per vari motivi non hanno potuto esserci. Nel racconto si scopre, o si riscopre, un’atmosfera tipica di quegli anni, fondamentali per chi come noi iniziava a muovere i primi passi nel magico mondo musicale meneghino. E si fa conoscenza con una serie di personaggi incredibili, oserei dire mitologici, che hanno fatto da balie a dei giovani di belle speranze quali eravamo.
Ma soprattutto riesce a spiegare, anche a chi non lo conosceva, chi era Giampiero Prina: un fantastico batterista, musicista, compositore, poeta, pittore e, non ultimo, cuoco di prim’ordine, essendo in questo figlio d’arte. E naturalmente viene fuori l’uomo Giampiero, l’amico, il collega, una persona a volte ruvida ma sempre estremamente sincera, dotata di grande umanità, coraggio, lealtà e con un bellissimo senso dell’umorismo.
Questo libro mi ha fatto molto ridere, ma anche molto piangere. È stato come rivivere emozioni che avevo in qualche modo voluto cancellare perché mi facevano troppo male, ma ringrazio Stefano per aver fatto riaffiorare tanti bellissimi ricordi.
Mi auguro che abbia lo stesso effetto su di voi.