Beppe AliprandiJazz Academy Sextet More Duke

7,30  (IVA Esclusa)

Artista: Beppe Aliprandi Jazz Academy Sextet
Titolo: More Duke
Genere: Jazz
Supporto: CD Audio
Sito Web: Beppe Aliprandi

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Descrizione

Descrizione

Artista: Beppe Aliprandi Jazz Academy Sextet
Titolo: More Duke
Genere: Jazz
Data di uscita: febbraio 2014
Casa discografica: Ultra Sound Records

Musicisti
Alberto Mandarini: trumpet, flugelhorn
Luca Segala: soprano sax, tenor sax
Beppe Aliprandi: alto sax, tenor sax, flute
Giampiero Spina: electric guitar
Gianluca Alberti: double bass
Roberto Paglieri: drums

‘ More Duke ‘ Nel 1999 presentando il mio CD DUKE I LOVE YOU MADLY! avevo promesso che quello non sarebbe stato il mio unico incontro con la musica di Duke Ellington.
Mantengo ora la parola e sono lieto di proporre l’ascolto di un’altra serie di capolavori di quel grande musicista, passati sotto le forche caudine della mia elaborazione.

L’impostazione è la stessa, cioè fedeltà e profondo rispetto per le composizioni sia di Ellington che del suo grande braccio destro Billy Strayhorn, ma anche consapevolezza che è passato quasi un secolo dall’uscita di alcuni dei loro brani e che in questo tempo è trascorsa tutta la storia del Jazz, e non è trascorsa senza lasciare tracce.

Il CD si apre con Margie che non è di Ellington, ma negli anni ’30 e poi negli anni ’50 era presente nel repertorio dell’orchestra e veniva suonato con lo stesso stato d’animo dei suoi brani più tipici. Lo proponiamo pensando ad una Banda di New Orleans, perché è da lì che viene tutta questa musica. Margie’s Changes ne è la mia trasposizione a 80 anni di distanza…

Ciò che a me interessa conservare del Duca sono soprattutto l’atmosfera e il colore, cioè il mood in cui egli sapeva immergere le sue splendide melodie rendendole uniche e subito riconoscibili. Penso di aver raggiunto questo obbiettivo con Chez Moi, nello scrivere il quale mi sono particolarmente immedesimato con il mio modello. Mi ha aiutato forse il fatto che gli accordi che formano l’impalcatura di questo brano sono quelli di Azure, uno dei suoi temi più poetici. Devo dire che, volendo inserire nel disco anche questo pezzo, non ho trovato di meglio che ri-armonizzarlo cambiandogli cioè tutti gli accordi, ma suonandolo “sul velluto” come faceva lui.

Amo suonare in 3/4 I Got It Bad And That Ain’t Good, uno dei capolavori del Duca, così come amo molto Don’t Get Around Much Anymore, ma sugli accordi di quest’ultimo ho scritto Don’t Blow Bop Much Anymore: quest’ultimo vuole essere nel titolo un’esortazione a smettere di suonare questo be-bop che ancor oggi è tanto di moda tra i musicisti di Jazz, Guarda caso, ne è uscito un brano in puro stile be-bop. D’altra parte, tra i meriti di Ellington c’è anche quello di essere passato attraverso tutti gli stili, di aver fatto sua l’intera storia del Jazz, dai tempi di New Orleans agli incontri con Mingus, Roach, Coltrane.

E allora, pensando che Ellington con la sua meravigliosa orchestra ha suonato di tutto, perché non suonare anche Alter Ego , un brano dal ritmo fusion. Magari ha tentato anche questo genere sebbene io non ne abbia notizia… Due parole sulle altre composizioni: Boo-dah è un bel tema di Strayhorn ed è stato in repertorio per molti anni.

Mi piace suonarlo pensando a questo sestetto come se fosse in realtà una Big Band. My Idea About WW e The Alchemy Of WW rappresentano due diversi modi di rivedere un brano di Ellington, in questo caso Washington Wobble, che lui aveva registrato nel 1927. Con molta immodestia mi piace pensare che se Ellington e Strayhorn ascoltassero questa musica magari non ne sarebbero dispiaciuti. D’altra parte, se non ne fossi pienamente convinto, non l’avrei realizzata… Beppe Aliprandi 2013.